A Novi di Modena, il Residence Care per anziani diventa ‘smart’ grazie a sensori che monitorano il benessere degli ospiti e dell’ambiente.

“L’Unione dei Comuni di Terre d’Argine e il Comune di Novi di Modena, in questo caso come caso sperimentatore- sottolinea il Sindaco Enrico Diacci - hanno da tempo scelto di scommettere sulle tecnologie per migliorare servizi e qualità della vita dei cittadini. Questo progetto prova come la tecnologia possa davvero essere la soluzione per fare di più e fare meglio”.

Sensori5Avviata a fine 2020 questa innovativa esperienza, con un progetto promosso dalla Regione e realizzato da Lepida. Tramite una app gli operatori possono verificare in tempo reale parametri come l’umidità, la temperatura e la luminosità della stanza oppure i movimenti notturni o i tempi di permanenza in un ambiente. Un monitoraggio che consente interventi rapidi in caso di anomalie. Da fine dello scorso anno, infatti, nel Residence Care “R. Rossi” di Novi di Modena è partito un progetto che vuole sperimentare l’impatto sul sociale delle tecnologie di domotica IoT (Internet of things), promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Unione Terre d’Argine, l’Asp Terre d’Argine, il Comune di Novi e realizzato da Lepida ScpA - la società in house della Regione per l’infrastrutturazione digitale - in collaborazione con Aias, l’Associazione italiana ambiente e sicurezza.

La casa troppo calda, troppo fredda o troppo umida; un movimento notturno continuo che testimonia un sonno difficile e disturbato; il rischio di un incidente domestico che potrebbe nascondersi dietro troppo tempo passato in una stanza: a Novi di Modena e in tutta l'Emilia-Romagna è, e sarà sempre di più, la tecnologia a dare una pronta risposta a questo genere di preoccupazioni per quanto riguarda il benessere degli anziani. Così la sicurezza delle persone più fragili aumenta non solo perché sono possibili interventi immediati ma anche perché si eliminano i contatti non necessari, che al tempo del Covid comportano ulteriori rischi.

 

Come funziona?
In una decina di appartamenti del residence, in cui vivono autonomamente gli ospiti, sono stati collati sensori di movimento in grado di rilevare il passaggio e il tempo di permanenza di una persona all’interno di una stanza, e un sensore ambientale per il monitoraggio della temperatura, dell’umidità e del livello di illuminazione: la rilevazione di questi parametri ha appunto la finalità di monitorare costantemente le condizioni di benessere degli ospiti e segnalare eventuali anomalie o criticità.
Tutti i dati raccolti dai sensori vengono poi trasmessi alla piattaforma Sensornet attraverso la rete regionale IoT di Lepida, che consente la geolocalizzazione senza l’uso di un sistema Gps, operando a basso consumo, a lungo raggio e in sicurezza, perché i dati sono crittografati. Le informazioni sono poi elaborate da una applicazione, utilizzabile sia su pc che su smartphone, che comunica i dati agli operatori in maniera immediata e intuitiva (faccine colorate che evidenziano i diversi stati permettendo loro, soprattutto in un periodo con le limitazioni di presenza fisica previste dal Covid, di rilevare immediatamente situazioni che necessitino di intervento.
Il monitoraggio continuo di questi semplici parametri consente di verificare infatti, che gli ospiti conducano una vita regolare, muovendosi di giorno e riposando di notte, in un ambiente confortevole, correttamente illuminato e condizionato, nelle diverse ore della giornata. Eventuali rilevazioni di mancanza di movimento durante il giorno o viceversa, di frequenti movimenti o di prolungati livelli di luce durante le ore notturne, possono essere condizioni anomale e come tali rilevate dagli operatori responsabili, affinché possano valutarne l’importanza e l’eventuale intervento.

“Il digitale è l’elemento fondamentale per pensare ad una nuova idea di domiciliarità, immaginando un sistema omogeneo a livello territoriale che possa essere a riferimento sia per il sistema pubblico che per i privati - afferma la Vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein -. Sarà nostro interesse sperimentare questa soluzione anche per case e social housing”.
“Quando pensiamo alla tecnologia al servizio delle persone abbiamo in mente esattamente progetti come questo - dichiara l’Assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni - Al Residence Care di Novi l’Internet of things non serve a ridurre i contatti umani, che sono sempre fondamentali nel mondo del welfare, ma aiuta ad aumentarne l’intensità e la qualità. La domiciliarità è alla base della nostra idea di assistenza, sia nel sociale che nella sanità, e infatti i sensori e i servizi di monitoraggio sono tra gli ambiti di sviluppo primari della nostra Agenda digitale”.

 

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