rsz logoFumata nera nell’incontro di ieri pomeriggio, azienda rifiuta tutte le proposte portate al tavolo da istituzioni e sindacati.


framaLa volontà dei sindacati e delle istituzioni confermava quanto fin’ora ribadito e aveva un unico obiettivo: tutelare il lavoro e il mantenimento dell’attività produttiva sul territorio.

La proposta di tenere aperto lo stabilimento dapprima al 30 ottobre poi anticipata al 30 luglio, per poter valutare alcune ipotesi di vendita, prevedeva una sensibile riduzione degli incentivi economici a favore dei lavoratori e faceva da controparte alla richiesta di trattare la vendita di tutta l’azienda e non solo di una parte, come proposto dalla proprietà.

Ma tale proposta come diverse altre, discusse attraverso la mediazione della regione Emilia Romagna, sono state rifiutate. Chiudere entro il 6 marzo, vendere solo una parte della società portando altrove attrezzature e materiali (che secondo i titolari hanno ancora un valore) sono state le uniche parole che l’Amministratore Delegato e il suo avvocato hanno ripetuto per tutto il pomeriggio, fino a tarda sera.

“Ho vissuto con grande rammarico le lunghe ore di quest’ultimo incontro, la sensazione è quella di avere a che fare con un soggetto intenzionato solamente a tutelare i propri interessi, con un atteggiamento che rasenta la totale chiusura” afferma il Sindaco Enrico Diacci “Delocalizzare altrove la parte più competitiva dell’azienda, aprendo ipotesi di vendita su ciò che rimane non è mediare, può essere inteso come un atto di sciacallaggio. L’atteggiamento e le proposte portate al tavolo dai sindacati erano realizzabili, ragionevoli e avevano l’unico obiettivo di tutelare il lavoro, anche a scapito degli incentivi economici per i dipendenti. A reale dimostrazione della volontà dei lavoratori di continuare a lavorare, a produrre e a guadagnarsi da vivere. A loro va quindi la mia stima e l’augurio, da parte di tutta la comunità che rappresento, di affrontare questa ulteriore fase di trattativa con la determinazione e la forza mostrate finora. Invito tutte le parti coinvolte a mantenere un atteggiamento di responsabilità; la trattativa, nonostante il passo falso di ieri, è ancora aperta per altri trenta giorni ed è sul tavolo della negoziazione che spero si mantenga il confronto”.