Una zanzara Rilevata la circolazione del virus in alcune province dell'Emilia Romagna, tra cui Modena. Controlli rafforzati, mentre continua la campagna di informazione e prevenzione per contrastare le zanzare.

 

Una zanzara La sorveglianza entomologica e veterinaria, attivata nella Regione Emilia Romagna per la sorveglianza delle arbovirosi per il 2019, ha riscontrato la circolazione di virus West Nile (WNV) nella provincia di Modena. In relazione a quanto stabilito dal Piano sorveglianza di questa Regione, il suddetto riscontro comporta la messa in atto di interventi di controllo del vettore e di prevenzione dell’infezione nell’uomo e negli equini. Pertanto si metteranno in atto le seguenti azioni:
1. continuare ad attuare rigorosamente gli interventi di lotta antinavale di competenza dei Comuni e intensificare le attività di controllo e sostegno alle attività effettuate dai privati;
2. in collaborazione con le associazioni del territorio si effettueranno interventi straordinari preventivi con adulticidi qualora sia in programma una manifestazione che comporti il ritrovo di molte persone nelle ore serali in aree all’aperto;
3. sensibilizzare i proprietari di equidi a vaccinare gli animali di proprietà.

Malattia e virus West Nile
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona.
I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.

Cosa fare per proteggersi dalle punture di zanzare
Le misure per proteggersi vanno applicate, in considerazione delle abitudini crepuscolari di questo insetto, nelle ore serali-notturne (da maggio a novembre). All’interno degli edifici il metodo più efficace è l’utilizzo di zanzariere, a maglie strette, applicate a porte-finestre e finestre, ma anche direttamente sul letto; in alternativa, è possibile utilizzare, sempre con le finestre aperte, zampironi o apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Nei luoghi all’aperto dovrebbero essere indossati indumenti di colore chiaro – quelli scuri o colorati sono più attrattivi per gli insetti - che coprano il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi).
Vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba in quanto attraggono gli insetti.
Un buon livello di protezione è assicurato dall’uso di repellenti cutanei per uso topico (direttamente sulla pelle). Le sostanze repellenti applicate sulla cute ostacolano, infatti, il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendo ai sensori delle zanzare di intercettare i vasi sanguigni.
Questi prodotti vanno applicati sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto. Occorre ripetere il trattamento dato che i prodotti evaporano rapidamente e vengono eliminati con la sudorazione.
Nell’uso di questi prodotti bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e va adottata grande cautela con i bambini o su pelli sensibili. I repellenti non vanno applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa; possono essere invece spruzzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo.

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