Pare che il territorio di Rovereto, già nel 752, fosse compreso nelle donazioni di re Astolfo a suo cognato Anselmo primo Abate nel monastero nonantolano.
La prima notizia certa è datata 890, si tratta di un diploma del re Berengario, nel quale è scritto che alcuni pezzi di terra nel territorio di Rovereto furono oggetto di donazione ad un certo Roperto. Questa località è nominata su documenti nel 951 e 994 e dopo il mille; nel 1174 è nominata "Roveretum Castrum" di pertinenza a Roncaglia di sopra.
Pare che già nel 1000 questa località possedesse un grande "castrum", presso il fiume Secchia a difesa del territorio, che confinava col Reggiano.
Nel periodo Carolingio, Canossiano e Comunale il territorio di Rovereto è soggetto ora al Monastero di Nonantola, ora al Vescovo di Modena, ora al Vescovo di Reggio, ora ai Canossa. Questi passaggi di proprietà durarono fino al 1387, quando l'imperatore Venceslao, con una investitura, concesse questo territorio a Giberto Pio, signore di Carpi. Nel 1432 i Pico signori di Mirandola ebbero pretese sul territorio di Rovereto e S.Antonio; nello stesso anno l'imperatore Sigismondo concesse l'investitura su tutto il territorio suddetto ai Pico.


Da sinistra: la Chiesa, la Colonna con la Croce (risalente al XVI secolo) le Scuole, il Teatro del Popolo.
Nel 1445 i casati Pio e Pico stipularono, con l'assenso imperiale, un accordo col quale il territorio di Rovereto tornò ai Pio in cambio dei territori vallivi di Santo Stefano e di parte di quelli di Sant'Antonio.
Nel 1527, dopo che i Pio perdettero il dominio di Carpi, il territorio di Rovereto passò agli Estensi; questi lo concessero in feudo ai principi di Massa. Nel 1651, il 30 giugno, il territorio di Rovereto divenne Contea e Marchesato e fu ceduto al nobile Annibale Foschieri che ne rimase proprietario fino al 1796.
Nel periodo napoleonico Rovereto divenne frazione di Novi. Nel 1815, con la restaurazione, il territorio di Rovereto passò sotto la giurisdizione di Carpi rimanendovi fino al 1861 quando di nuovo e definitivamente venne incorporato al territorio di Novi divenendone sua frazione.

Pare che il territorio di Rovereto, già nel 752, fosse compreso nelle donazioni di re Astolfo a suo cognato Anselmo primo Abate nel monastero nonantolano.
La prima notizia certa è datata 890, si tratta di un diploma del re Berengario, nel quale è scritto che alcuni pezzi di terra nel territorio di Rovereto furono oggetto di donazione ad un certo Roperto. Questa località è nominata su documenti nel 951 e 994 e dopo il mille; nel 1174 è nominata "Roveretum Castrum" di pertinenza a Roncaglia di sopra.
Pare che già nel 1000 questa località possedesse un grande "castrum", presso il fiume Secchia a difesa del territorio, che confinava col Reggiano.
Nel periodo Carolingio, Canossiano e Comunale il territorio di Rovereto è soggetto ora al Monastero di Nonantola, ora al Vescovo di Modena, ora al Vescovo di Reggio, ora ai Canossa. Questi passaggi di proprietà durarono fino al 1387, quando l'imperatore Venceslao, con una investitura, concesse questo territorio a Giberto Pio, signore di Carpi. Nel 1432 i Pico signori di Mirandola ebbero pretese sul territorio di Rovereto e S.Antonio; nello stesso anno l'imperatore Sigismondo concesse l'investitura su tutto il territorio suddetto ai Pico.

 


Il Centro di Rovereto agli inizi del ‘900.

(A cura di Vittorio Trentini)

 

 

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